le origini

Una nuova architettura per lo sport

Se il gioco nasce nelle vie e nelle piazze dei paesi, diventa sintomatico ad un certo punto il bisogno di sportarlo in uno spazio costruito ad hoc. Oltre ai concreti danni a finestre, tetti e facciate, da un lato iniziano a sorgere problemi di diritto privato, dall’altro si sente l’esigenza crescente di maggior ordine pubblico: nasce l’idea di dotare l’allora pallone elastico di un proprio campo. A partire dagli inizi dell’Ottocento le città si dotano di un proprio sferisterio, struttura destinata allo sport sferistico, da quello del 1804 di Perugia in poi, seguito da quello di Cesena, Rimini, Bologna, Roma a quello monumentale di Macerata del 1829. A Torino nel frattempo si gioca nel fossato contro le mura della cittadella o contro le mura degli opifici di Borgo Dora.

Alba si dota di uno sferisterio

Ad Alba questa esigenza arriverà qualche anno dopo e prende sempre più forma fino agli anni quaranta del XIX secolo, in seguito alle crescenti lamentele degli abitanti di piazza Duomo, rafforzate anche dopo un tragico incidente che provoca la morte di un passante colpito dal pallone in cuoio. L’amministrazione dà mandato per la realizzazione di un progetto per lo sferisterio cittadino, di cui viene anche preventivata la spesa che è tuttavia troppo alta per le casse comunali.

Il problema dunque rimane insoluto, almeno fino al 1854. La necessità di un campo da gioco alternativo alle piazze è dunque ormai lampante, e l’assessore Alessandro Mermet propone di costruire su un terreno di sua proprietà lo sferisterio di Alba.

A realizzare il progetto è il sindaco architetto Giorgio Busca, ad (ingenti) spese di Alessandro Mermet (15’000 lire). Inizia così la costruzione di quello che oggi è lo Sferisterio Mermet che verrà utilizzato la prima volta nel settembre del 1855.

Dalla gloria al declino

Molto apprezzato per la sua architettura, con la tribuna aulica coronata da un loggiato di archi a tutto sesto, vedrà poi col tempo vivere di alterne fortune. Per l’usura del tempo e cedimenti, viene abbattuta la tribuna col porticato e viene dismesso più di una volta nel corso del Novecento, oltre alle stagioni delle guerre mondiali.

Lo sferisterio di Alba, tuttavia, non è legato alla sola attività del campo, per altro accompagnata costantemente nei decenni passati dalle scommesse sportive. Il Mermet infatti è luogo di incontro, quasi come una vera e propria piazza dove si ritrovano e si incontrano i cittadini albesi.

Negli ultimi anni questo aspetto si è andato purtroppo a smarrire, così come il lustro che aveva reso celebre lo stesso sferisterio. Tuttavia ospita numerose stagioni e finali, l’ultima volta nel 2019 con la Canalese che ha nel Mermet il proprio campo di casa.